Il capitano ha quel qualcosa che i suoi compagni non hanno: la costanza. Gioca con la stessa intensità dall'inizio alla fine e interpreta a memoria un copione che lui stesso ha scritto. Scrittore modesto, interprete preciso e anche fortunato.

Con Avolio e Miceli Sopo ha qualche difficoltà a sfondare ed entrare in area, sopratutto nel primo tempo. Abbandonato per gran parte della partita dai compagni che lo supportano male e poco, nel secondo tempo è anche molto impreciso, beccando in pochi tiri lo specchio.

Un vero mastino che da fastidio dall'inizio alla fine agli attaccanti avversari e che non fa filtrare un pallone. Chiude Caldarella e sopratutto nel primo tempo, è il protagonista assoluto, tenendo ben salde le redini della sua difesa.

Tocca pochi palloni a causa di una partita che va su linee parallele. La sua squadra attacca e lui risulta quasi di troppo, ma è bravissimo e attento a non concedere le micidiali ripartenze ai Poeti, rompendole sul nascere.

Tralasciando qualche breve periodo di black-out, gioca una bella partita, alternando grandi interventi a piccole defiance su Caldarella. Anche lui parecchio grintoso, fatica ad arrendersi su ogni contrasto.

Inoperoso per quasi tutta la partita, forse ha qualche responsabilità sul gol di Piazza, ma rimedia con ottimi rilanci e passaggi sempre precisi.

Entra nella storia dei Poeti, realizzando un gol storico che regala ai Poeti la prima storica finale, un po' come il Grosso italiano dei Mondiali 2006. Aiuta parecchio in difesa, sacrificando il suo estro e recuperando anche molti palloni.

Il migliore della sua squadra. Alza il ritmo costantemente e gioca con una tranquillità pazzesca, come se sapesse che prima o poi la palla entrerà, purtroppo per loro non è stato così. Corre dal primo all'ultimo minuto e in più di un occasione si rende seriamente una minaccia.

Ogni volta ci proviamo a trovare una pecca nelle sue prestazioni, ma è seriamente difficili. La partita porta romana che i suoi hanno voluto giocare, lo costringe a salire sul palco e diventare protagonista di questo copione. Nel primo tempo, Avolio non lo fa sudare abbastanza, ma nel secondo tempo effettua tre parate che teletrasportano i Poeti in finale di Garibaldi cup. Elastico, attento e perfetto.

Alla fine è risultato uno dei più pericolosi, con un paio di tiri che, non si sa come, ma non sono andati in porto. In difesa fa poco lavoro: come tutti gli altri, infatti, non può far altro che sedare sul nascere le ripartenze avversarie.