E' ritornato nel migliore dei modi in campo. Sbaglia pochissime cose e gioca con una tranquillità assurda, degna del capitano di una squadra che non sta avendo grossi problemi. Inserito perfettamente negli schemi offensivi.

Ha cercato di mettere il 200% per spaccare la partita e fare la guerra alla difesa avversaria, ma spesso era troppo solo con una difesa che è tra le migliori del torneo. Soddisfazione per lui: uscire con un gol.

Anche lui meno carico del solito, ma decisivo e convincente sotto porta. Mette in subbuglio la difesa avversaria continuamente ed è una vera spina nel fianco. Inutile sottolineare la straordinaria intesa col Mudo e con Simeti, saremmo ripetitivi.

Non è nella sua partita ideale, la fitta muraglia che il Real Mudo costruisce in mezzo al campo, non permette lui di sfondare centralmente. Comanda, comunque, alla perfezione la sua difesa, specie nel primo tempo.

Anche lui torna in grande stile, anche se a differenza del "Mudo", sembra non sia ancora al 100%. Un continuo martello pneumatico contro la porta avversaria, gli avversari faticano a contenerlo.

Dopo una serie di buone gare, fa un passo indietro, non riuscendo a spiccare nella partita. Merito più degli avversari che lo arginano con facilità e colpa, forse, della troppa prevedibilità delle sue movenze.

La sua difesa funziona bene e gli fa arrivare pochi palloni, sopratutto nel secondo tempo. Bravo a disinnescarli in più di un'occasione, ma in qualche altra è rivedibile come nell'occasione del terzo gol.

Anche per lui partita di enorme sacrificio. Le prova tutte per sfondare e aiutare Capizzi e compagni, ma la difesa avversaria è molto solida. Anche per lui la soddisfazione di uscire con una marcatura da un torneo nel quale è stato costante.

Sistematico e attento dietro, ha concesso veramente poco agli avversari. Meno preciso e rognoso del solito, ma De Francisci fa sempre la sua sporca figura, con o senza la giusta grinta.

Quando c'è lui, la difesa acquisisce più equilibrio e stabilità, ma ci vorrebbero due come lui: uno in avanti e uno come ultimo uomo. Nel secondo tempo perde di lucidità e smalto e non riesce ad essere decisivo come al solito.

Rimane con l'amaro in bocca di non essere andato a segno, ma il lavoro che fa lui, vale molto di più. Corre dall'inizio alla fine senza calare d'intensità e gira palla con pochi errori, mettendo i compagni a tu per tu col portiere. Sfortunato nella ricerca del gol.

E' stato decisivo sia all'andata che al ritorno, nonostante in quest'ultimo abbia preso 9 gol. Ha tenuto la sua porta il più inviolata possibile, sopratutto nel primo tempo, grazie anche alla sua difesa. Esce a testa altissima da questa Unileague.

E' arrivato a stagione avanzata, ma si è subito inserito al meglio all'interno del gruppo, anche negli schemi. Anche nelle partite, come questa, perse con molti gol di scarto, il suo gol c'è sempre. Quello che ha caratterizzato il suo torneo e la sua incisività silente.