GaribaldiCup nuova e Perricone vecchio. Uno dei simboli della storica competizione non fa mancare la propria qualità e la propria vena realizzativa. Cavalca il campo come solo lui sa fare. Se il tunnel fatto a Prestigiacomo lo avesse visto Minafò sarebbe impazzito dalla gioia.

Partita abbastanza anonima quella del capitano. Recupera qualche pallone qua e là tentando di dare la carica ai suoi, cosa che però non avviene.

Si riconferma fra i migliori difensori nella storia del Garibaldi. Fa a sportellate con l'avversario di turno uscendone il più delle volte vincente. Manca solo il contributo in zona offensivo che in genere riesce a garantire.

Ha grande voglia, ma questa voglia si traduce in poca lucidità. Dalle sue parti passano almeno 2-3 azioni da gol nitidissime che avrebbero regalato un finale di partita più coinvolgente. La traversa colpita nel primo tempo sa di beffa.

Gioca poco in funzione del gol e più per il contenimento. Grande spirito di sacrificio per il capitano. Nella ripresa segna con astuzia il gol del 4-1 che chiude definitivamente i giochi.

Il prestigiatore della squadra ripone, almeno per questa giornata, i numeri da circo nel camerino. Riesce poche volte a saltare l'uomo e molte volte si fa sottrarre palla molto ingenuamente.

Nel nuovo team viene impiegato come falso nueve/punta tattica. Il risultato di questa mossa è che si presenta più e più volte alla conclusione non riuscendo però a centrare il bersagio grosso. Fondamentale nelle sponde, non ne ha sbagliata una!!

Qualche strappo qua e la, deve entrare ancora in forma e tornare quello splendido puledro. Sui suoi piedi ha all'attivo 1 gol e 1 palo.

Al debutto nella nuova GaribaldiCup dà il meglio di se sfoderando una prestazione da incorniciare. Grande sicurezza tra i pali, dalle sue parti non passa nemmeno l'aria.

Fa quel che può sulle conclusioni avversarie. Disinnesca più di un tiro ma nulla può sulle marcature avversarie.

Prestazione da copia incolla del collega di reparto Greco. Non concede grande spazio agli avversari tamponando sul nascere i pericoli per la propria porta.

L'ariete della squadra fa mancare la propria energia in questa partita. Servito poco a male dai propri compagni, ha il demerito di non essere riuscito a tenere botta nel duello con Greco.

Per consistenza nell'arco della partita il migliore dei suoi. Spesso e volentieri si ritrova ad essere l'unico uomo a protezione della porta cavandosela molto bene anche in fase di appoggio.