Bravo a metterci lo zampino nelle poche sbavature della difesa avversaria. Lui per si e per no ci prova da svariate posizioni, e ha la fortuna di trovare un Liotta in cattiva forma. Giocatore di carattere anche in difesa.

E’ ovunque. Sa sempre cosa fare quando gli arriva il pallone e non si risparmia i tocchi di classe e di magia. Realizza due gol pazzeschi, ma fa tanto lavoro da regista offensivo. E’ questo il suo ruolo, non quello di difensore centrale. Nell’uno contro uno la vince sempre o si prende il fallo.

Si inventa portiere. Non fa benissimo nel primo tempo, dove viene sfidato da Marino e co. a prendere bordate che probabilmente neanche un portiere di ruolo avrebbe preso. Non dimostra sicurezza nel primo tempo, ma nel secondo si rifà ed evita che il passivo peggiori

Padrone della difesa e maestro degli Aston Birra. Detta il tempo come pochi sanno fare e gioca a uno, a due e a più tocchi a secondo delle situazioni. Giocatore intelligente in difesa e affamato in avanti, riesce anche a fare gol.

Si muove bene in avanti, cercando di sgusciare in velocità tra le maglie Orange, innescando vari duelli alla pari. Non si rende, però, tanto pericoloso per Liotta. Aiuta tanto anche dietro, ma con poca costanza, a seconda del fiato.

Due errori, due gol. Non subisce tanti tiri, perché la sua difesa li chiude bene. Fa alcune parate niente male, ma commette una clamorosa papera sul primo gol di Manzone ed è imperfetto sul secondo, dove prende gol sul suo palo.

Le tenta tutte per murare i precisissimi tiri di Marino e le incursioni degli esterni degli Aston, ma una voce sola nel deserto può far poco. Nettamente meglio quando arriva Cangemi a spalleggiarlo, lì si espone di più in avanti, ma senza fortuna. Bene in porta nel finale!

L’unico dei suoi che mantiene lo stesso ritmo dall’inizio alla fine, senza mai mollare un centimetro, a prescindere dalla situazione di punteggio. Affamato di gol, vorrebbe farne a mai finire, ma non è il massimo della precisione, anche se… quel tiro libero come si prende?

Entra in campo a giochi ormai fatti. Con lui la difesa acquisisce più equilibrio e filtrano meno palloni verso l’area di rigore. Nell’uno contro uno con Marino, ha qualche difficoltà, e quando viene superato, commette fallo.

Gioca il primo tempo, prima di abbandonare i suoi. Si muove bene a attacca la porta con costanza, riuscendo a fare gol. Ha ritmo e gamba, ma anche un’ottima visione di gioco. A volte anche troppo altruista, ma se questi sono i risultati…

Spaesato e confusionario. Non riesce a sbarrare la strada agli avversari e recupera pochi palloni. In avanti poco attento e preciso.

Insieme a Marino, lo si vede in ogni parte del campo. Riescono a dominare in lungo e in largo una difesa messa male. Si divertono in avanti, combinando in qualsiasi modo per mandare a rete uno dei due: è il punto di fuga del gioco degli Aston Birra, quello attorno al quale tutto si muove.