Il mini moto della Champions è lui! Corre e scalpita come un cavallo pazzo, cercando a tutti i costi un gol per beffare il suo amico Lumia e rinfacciargli la sua prima vittoria. Suoi i due spettacolari gol decisivi del Wolfsburg che mandano in paradiso i lupi verdi. Se giocasse sempre così...

Troppo solo lì in avanti. Gli arrivano pochi appoggi e pochi palloni realmente giocabili per fare male. Si innervosisce, viene ammonito e rischia più volte di finire anzitempo questa finale che Graffagnini gli ruba dalle mani.

Brilla ma non troppo nella notte delle stelle. E' bravo il Benfica a chiuderlo bene, su ogni sua iniziativa, ma quando si imbestialisce, diventa una furia imprendibile anche per la miglior difesa. Trova il gol.

"Ha le santine in porta" ha commentato Caldarella nel post- partita. In realtà si salva numerose volte per merito dei suoi pali e di tanta fortuna, che oggi gira dalla sua parte, ma è anche bravo a salvare tantissime occasioni e difendere la sua porta con le unghia e con i denti. Ma Graffagnini sa come batterlo..

Anche lui fa una partita in crescendo, ma ha stupito di più in semifinale, dove è stato davvero invalicabile. Rischia tanto in difesa, ma usa benissimo il fisico per tenere alto il baricentro dei suoi. Ci aspettavamo una partita migliore delle precedenti.

Si vede poco. Spetta a lui sostituire l'assente Perricone, ma non rende al meglio. Si trova bene con Lumia, ma è arginato bene da Scimeca e Lagalla.

Follia, rischio e coraggio, elementi che forse qualcuno eviterebbe di usare in una finale, ma lui no. Rischia, e sbaglia anche, in un paio di occasioni, concedendo regali agli avversari, ma poi, si rifà immediatamente, salvando in tantissime occasioni i suoi, sopratutto nel finale.

Non convince. E' ancora uno dei più flessibili e poco rigidi in difesa. Poca grinta e poca durezza, ma sa lavorare bene con il fisico, fondamentale per costruire quel muro battuto e buttato giù a fine gara.

Lento, ma efficace. Non si stanca mai di mettere il dito piano piano nella piaga del Benfica, trovando sempre il modo per far male. Realizza il rigore, con una responsabilità grossissima.

Difende alla grandissima, sopratutto nel finale, dove è parte di quel muro costruito dal Benfica per difendere il pareggio. Media benissimo tra difesa e attacco, non lasciando mai solo Lumia. Ripartenze palla al piede che sono state determinanti.

Anche lui sovrastato e chiuso nelle sue incursioni centrali dalla serratissima difesa avversaria. Perde solo per un attimo la pazienza ritrovandola immediatamente, continuando a mettersi a servizio della squadra fino alla fine.

Alti e bassi per tutta la partita. Una delle note liete è che rimane sempre in partita, concentrato e in appoggio ai suoi, ma a tratti, lascia troppo spazio a Caldarella e Graffagnini e non imposta bene.

Partita in crescendo. Parte con una marcatura un pò troppo lenta sugli attaccanti avversari che va stringendo col passare del tempo, formando, così, una solida coppia con Sansone.